Cina: punta a essere leader nei veicoli elettrici. In 3 anni.

Bello vedere il decisionismo applicato in scenari che hanno senso. Molto senso.

Chinese leaders have adopted a plan aimed at turning the country into one of the leading producers of hybrid and all-electric vehicles within three years, and making it the world leader in electric cars and buses after that.

To some extent, China is making a virtue of a liability. It is behind the United States, Japan and other countries when it comes to making gas-powered vehicles, but by skipping the current technology, China hopes to get a jump on the next.

….China’s intention, in addition to creating a world-leading industry that will produce jobs and exports, is to reduce urban pollution and decrease its dependence on oil, which comes from the Mideast and travels over sea routes controlled by the United States Navy.

via China Vies to Be Leader in Electric Vehicles – NYTimes.com.

Come risparmiare acqua e corrente

Un comodo grafico che rende benissimo l’idea di quanta acqua consumiamo lavandoci e mangiando (1 gallone = 3.78 litri). Vengono riportati sia i consumi diretti sia quelli virtuali (a monte nella catena di produzione del prodotto).

Piccole scelte quotidiane possono avere grandi impatti globali (as usual…): a cominciare dal caffe’.

Tabella consumi acqua reali e virtuali
Tabella consumi acqua reali e virtuali

Qui l’analogo per gli apparecchi elettronici di casa .

Consumo elettricita' elettrodomestici
Consumo elettricita' elettrodomestici

Origine: qui e qui.

Un grande. Veramente un grande.

Questo e’ parlare chiaro.  Da questa pulizia etica occorre partire – per poi salire anche al pantano politico che fa saltare nani e ballerine nel carrozzone vaticano.

Don Luigi chiede risposte e impegno a tutti nella lotta ai clan: alla gente, alla politica ma anche alla stessa chiesa che, in merito alla lotta alla criminalità organizzata “deve parlar chiaro, non deve fare sconti”, dice scandendo bene le parole.

Don Ciotti chiede “meno parole e più fatti” e aggiunge riguardo alla chiesa: “Serve una linea di fermezza, bisogna ribadire sempre l’incompatibilità tra l’azione criminale e il Vangelo”.”Fuori dalla chiesa – urla dal palco don Ciotti – uomini e donne di mafia. E’ incredibile che al matrimonio di Totò Riina c’erano tre preti che celebravano la messa”. Quindi l’appello finale: “La chiesa, tutta la chiesa respinga le ambiguità”.

Italiani, creduloni irrazionali.

Gia’, oltre alle nostre belle qualita’, siamo anche questo.

Provate a confrontare i risultati di queste due query su Google: questa e questa.   Entrambe cercano la voce “oroscopo” sul principale quotidiano italiano (Corriere) e quello francese (Le Monde).

Nel primo c’e’ la rubrica degli oroscopo (che non linko, per non farla crescere ancor piu’ di rank), nel secondo no.

Golpe in Madagascar: quello che i giornali dimenticano.

In Madagascar in questi giorni, dopo le rivolte in strada della popolazione, si e’ aggiunto il recente golpe dei militari.  Leggendo  le usuali fonti di (dis) informazione  – i principali tre quotidiani nazionali, non considerando nemmeno gli altri – non si ha alcun accenno/approfondimento a quanto sta avvenendo laggiu’.

Non stiamo parlando di giornalismo reportage, di cronisti che devono schivare pallottole e avventurarsi nella giungla per mandare il loro pezzo: bastarebbe anche solo rifarsi e citare altre fonti, ad es. questo bell’articolo del Financial Times di qualche mese fa.

In pratica, il governo ha dato in concessione alla Daewoo (Corea del Sud) meta’ delle terre coltivabili del Madagascar per 99 anni: i malgasci potranno coltivarle (bonta’ loro), e i risultati del raccolto lasceranno il paese attraversando l’oceano. Non male come affare, no? Sufficiente per rivoltarsi, o no?

Daewoo Logistics of South Korea said it expected to pay nothing to farm maize and palm oil in an area of Madagascar half the size of Belgium, increasing concerns about the largest farmland investment of this kind.

The Indian Ocean island will simply gain employment opportunities from Daewoo’s 99-year lease of 1.3m hectares, officials at the company said. They emphasised that the aim of the investment was to boost Seoul’s food security.

“We want to plant corn there to ensure our food security. Food can be a weapon in this world,” said Hong Jong-wan, a manager at Daewoo. “We can either export the harvests to other countries or ship them back to Korea in case of a food crisis.”

Daewoo said it had agreed with Madagascar’s government that it could cultivate 1.3m hectares of farmland for free when it signed a memorandum of understanding in May. When the company signed the contract in July, it agreed to discuss costs with Madagascar. But Daewoo now believes it will have to pay nothing.

“It is totally undeveloped land which has been left untouched. And we will provide jobs for them by farming it, which is good for Madagascar,” said Mr Hong. The 1.3m hectares of leased land is almost half the African country’s current arable land of 2.5m hectares.

Il fine, i mezzi.

Non è il fine quello che distingue i barbari dagli uomini civili, i santi dai delinquenti, ma i mezzi che si adoperano per raggiungere questo fine… Dimmi i mezzi che adoperi e ti dirò chi sei!”.

Vitaliano Brancati
(da “Sogno di un valzer”, 1938)

Libro: Cani, camosci, cuculi (e un corvo)

Ho terminato di leggere qualche giorno fa il libro di Mauro Corona “Cani, camosci, cuculi (e un corvo)”. Avevo gia’ visto l’autore/personaggio alle Invasioni Barbariche, mi aveva colpito per il modo alternativo, schivo con cui si presentava (genuino anche se abilmente ora ci marcia sul personaggio scontroso che e’).

Le prime pagine del libro mi hanno lasciato un po’ deluso: brevissimi racconti, quasi svolgimenti delle elementari. Troppo brevi per le letture serali prima di addormentarsi, poco coinvolgenti nell’esposizione. Stavo per abbandonarlo, un po’ deluso, ma poi nel giro di qualche decina di pagine il libro si e’ “sciolto”: si nota il raffinamento di stile e di contenuti, la scelta pesata dei termini e la ricchezza di vocabolario, il deciso partire dai fatti particolari (aneddoti, vicende di paese o personali) per dedurre regole generali.

Con piccole perle, del tipo: ” Perche’ la riconoscenza non deve essere come la neve, che si scioglie e corre via non appena arriva il sole.”.

Anche se il brano che mi ha visto in completa sintonia e’ questo:

Ognuno nasce con qualche preferenza genetica e, se avesse l’accortezza di seguirla, forse nel mondo ci sarebbe piu’ gente felice. Troppo spesso scegliamo un lavoro che ci procuri soldi, piuttosto che agevolare quel segreto desiderio per un qualcosa che magari non ci arricchisce, ma gratifica l’anima piu’ di qualsiasi altra attivita’.
Quanti avvocati, notai, architetti, banchieri, dentisti e via dicendo nel tempo libero allevano api, polli, piantano alberi o coltivano l’orto? Quello era il loro mestiere autentico. Per non rivelare la verita’ nemmeno a se stessi lo chiamano hobby e lo praticano a tempo perso. Quello era il vero lavoro, ma non lo fanno perche’ non rende i guadagni delle professioni che, magari storcendo il naso, hanno scelto.

Meno soldi e piu’ tempo libero, questa potrebbe essere la formula della tranquillita’ e della salute.

Scrive il poeta Fernando Pessoa: “Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso“….

Vivere e’ come scolpire: bisogna togliere, tirare via il di piu’. Avere orpelli e oggetti che al vivere quotidiano sono inutili provoca ansie.  La vita ne offre gia’ abbastanza, perche’ cercarne altre? Se porto il Rolex da quaranta milioni, lo devo difendere.  Ho paura che me lo rubino, che prenda botte, che prenda umidita’, ho paura di smarrirlo. Cosi’ mi creo una preoccupazione, un affanno in agguato. Questo vale per l’auto di lusso e altre mille cose. L’oggetto ha una precisa funzione e deve svolgere quella. L’orologio serve a misurare il tempo, l’automobile a spostare l’uomo velocemente da un punto all’altro. Percio’, quando abbiamo un buon orologio e una buona automobile, dovrebbe
bastare.

Spazzando via il superfluo potremmo investire in tempo libero. Ne abbiamo cosi’poco. Sedersi, abdicare, leggere, pensare, conversare all’osteria. In altre parole, godersela un tantino prima dello scacco finale.

Vivere e morire – tra le urla sgraziate del debole gregge.

Come successo a molti, le vicende dei giorni scorsi hanno dato spunto a moti di riflessioni interiori – che non hanno trovato eco nelle parole urlate di ne’  di una parte ne’  dell’altra.  La altezzosa presuzione con cui il fondamentalismo cattolico di questi mesi parla, urla, condanna e da’ giudizi ben poco ha con la saggezza, la carita’ di comprensione di cui dovrebbe essere portavoce.

E cosi’ aggiungo oggi questo bel pezzo di Enzo Bianchi: una serena voce nella moltitudine dello starnazzante gregge.

…Attorno all’agonia lunga diciassette anni di una donna, attorno al dramma di una famiglia nella sofferenza, si è consumato uno scontro incivile, una gazzarra indegna dello stile cristiano: giorno dopo giorno, nel silenzio abitato dalla mia fede in Dio e dalla mia fedeltà alla terra e all’umanità di cui sono parte, constatavo una violenza verbale, e a volte addirittura fisica, che strideva con la mia fede cristiana. Non potevo ascoltare quelle grida – “assassini”, “boia”, “lasciatela a noi”… – senza pensare a Gesù di Nazaret che quando gli hanno portato una donna gridando “adultera” ha fatto silenzio a lungo, per poterle dire a un certo punto: “Donna (non “adultera”), neppure io ti condanno: va’ e non peccare più”; non riuscivo ad ascoltare quelle urla minacciose senza pensare a Gesù che in croce non urla “ladro, assassino!” al brigante non pentito, ma in silenzio gli sta accanto, condividendone la condizione di colpevole e il supplizio. Che senso ha per un cristiano recitare rosari e insultare? O pregare ostentatamente in piazza con uno stile da manifestazione politica o sindacale?

Ma accanto a queste contraddizioni laceranti, come non soffrire per la strumentalizzazione politica dell’agonia di questa donna? Una politica che arriva in ritardo nello svolgere il ruolo che le è proprio – offrire un quadro legislativo adeguato e condiviso per tematiche così sensibili – e che brutalmente invade lo spazio più intimo e personale al solo fine del potere; una politica che si finge al servizio di un’etica superiore, l’etica cristiana, e che cerca, con il compiacimento anche di cattolici, di trasformare il cristianesimo in religione civile. L’abbiamo detto e scritto più volte: se mai la fede cristiana venisse declinata come religione civile, non solo perderebbe la sua capacità profetica, ma sarebbe ridotta a cappellania del potente di turno, diverrebbe sale senza più sapore secondo le parole di Gesù, incapace di stare nel mondo facendo memoria del suo Signore. …

Abbiamo invece conosciuto divisione in nome di quel male che affligge l’umanità e che trasforma la diversità in demonizzazione dell’altro, muta l’avversario in nemico, interrompe o nega il confronto e il dialogo, dando origine a posizioni ideologiche capaci di violenza prima verbale poi fisica e sociale. Da un lato il fondamentalismo religioso che cresce, dall’altro un nichilismo che rigetta ogni etica condivisa fanno sì che cessi l’ascolto reciproco e la società sia sempre più segnata dalla barbarie.

Come ignorare anche gli altri segni di barbarie cui stiamo assistendo in questa amara stagione? Leggi che chiedono ai medici di segnalare alle forze dell’ordine la presenza di clandestini che necessitano di cure mediche, vanificando così il diritto alla salute riconosciuto a qualunque essere umano; episodi ormai ricorrenti di giovani e ragazzi che danno fuoco a immigrati o a mendicanti; senzatetto di cui si prevede la schedatura mentre li si lascia morire di freddo; esercizio della violenza in branco verso donne o disabili…

La chiesa cattolica e tutte le chiese cristiane sono convinte di dover affermare pubblicamente e soprattutto di testimoniare con il vissuto che la vita non può essere tolta o spenta da nessuno e che, dal concepimento alla morte naturale essa ha un valore che nessun uomo può contraddire o negare; ma i cristiani in questo impegno non devono mai contraddire quello stile che Gesù ha richiesto ai suoi discepoli: uno stile che pur nella fermezza deve mostrare misericordia e compassione senza mai diventare disprezzo e condanna di chi pensa diversamente.

Enzo Bianchi

Altro che palestra in casa… tutte balle!

cyclette
Photo taken by "dani3i3" on Flickr - (Creative Commons)

Proprio a cena ieri sera con degli amici si e’ toccato l’argomento degli attrezzi per fare ginnastica a casa: di come vogatori, cyclette, panche e chi piu’ ne ha piu’ ne metta – dopo l’entusiasmo iniziale vanno a finire in cantine o soffitte.

Qualche giorno fa, un articolo del corriere riportava proprio i risultati di un’indagine al riguardo:

Commenta David Williams, professore associato di psichiatria e comportamento umano dell’Alpert Medical School della Brown University: «Non è corretto affermare che la palestra a domicilio non serve. Allenarsi in teoria potrebbe risultare più semplice, ma l’elemento fondamentale è la motivazione interiore. Solo se siamo davvero determinati la ginnastica casalinga ha senso”.… Negli Stati Uniti il giro di affari legato all’acquisto di strumenti da camera è stimato attorno ai 4 miliardi di dollari all’anno. Secondo un’indagine dell’associazione Consumers Reports il 40% dei clienti dell’home wellness confessano di aver utilizzato le macchine meno del previsto.

Motivazione. Come in tutte le cose, e’ l’elemento fondamentale che resiste al tempo, alla fatica, alle sconfitte e alla paura. Gia’ gia’…e viene da dentro, e non si ingurgita come una bottiglia di gatorade o di redbull.

Corsa al parco della Mandria

L’altra mattina con i colleghi con cui abitualmente vado a correre durante l’ora di pranzo, abbiamo fatto un bel giro tra i viali del parco della Mandria a Venaria.

Cielo azzurro senza nuvole, temperatura accettabilissima, aria fresca rigenerante.  Un po’ di ghiaccio sui sentieri piu’ interni non puliti dagli spazzaneve, una bellissima esperienza pero’!