Mezzo secolo di fuoco

No, non e’ la storia di una torrida passione protrattasi a lungo tra i protagognisti…: e’ stato spento un incendio sotterraneo che durava da cinquant’anni, annidandosi tra depositi e gallerie di terreni con alte concentrazioni di carbone.
incendio
Riprendendo dalla fonte:

I danni causati da questi incendi sono soprattutto ambientali. Paul van Dijk dell’International Institute for Geo-Information Science and Earth Observation (Usa) ha stimato che gli incendi sotterranei al momento attivi in Cina immettono nell’atmosfera circa 360 milioni di tonnellate di anidride carbonica, un quantitativo pari alla metà di quanto viene emesso in un anno dalle automobili di tutti gli Stati Uniti e al 2/3 per cento delle emissioni globali di questo gas.

Il sasso sul cammino.

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Cosa puo’ succedere quando hai un compito difficile da portare avanti?
Cerchi aiuto – questo e’ un primo approccio. Condividere le difficolta’ di un impresa con altri, all’inizio non solo per dividere anche il carico e la responsabilita’ – anche, forse, sotto sotto per cercare una implicita approvazione/ammirazione: guarda,
sto per fare una cosa difficile, che bravo che sono se ci riesco!

Giri attorno. Ogni tanto dai una sbirciatina, guardi con sincera curiosita’ (sperando sotto sotto che nel frattempo il problema si sia
ridimensionato, quasi scomparso) per poi allontanarti nuovamente con ritrosia non appena si fanno avanti i tentacoli della prova e dell’impegno – rigirando attorno, bighellonando.

Oppure… oppure…

Ti riavvicini. Sai che c’e’ un non so che di ineluttabile nelle sfide, nelle prove. Sai che sono tutte (si, tutte) occasioni di miglioramento. Da qualche parte, forse nascosta, forse non ben visibile a prima vista, ma sempre di miglioramento si tratta.

Ascolti e osservi. Ti guardi dentro, ti guardi intorno e cerchi una soluzione per spostare il sasso. Quel ramo laggiu’ nel bosco, che a prima vista giace caduto inutile tra le siepi, ti servira’ a fare leva e a farti riprendere il cammino.

L’inutile dolore della fine

Da brividi. E da rabbia, anche. 90 mila persone, malati terminali, terminano la propria esistenza ogni anno tra indicibili dolori, con inutili sofferenze che potrebbero essere alleviate da una giornaliera terapia anti-dolore. Ripenso alla nostra esperienza in famiglia una decina di anni fa: fummo fortunati (nella forte tristezza senza speranza di quei mesi) incontrare un medico competente che ci indirizzo’ nell’utilizzo della morfina per alleviare i dolori a papa’. Dal periodo iniziale di iniezioni si passo’ all’applicazione (fatta in day hospital) di un dispenser sotto cutaneo che rilasciava lentamente la dose necessaria per lenire le sofferenze. Che rimasero, eccome: non oso pensare all’intensita’ che avrebbero raggiunto senza.

Ancora oggi, purtroppo, si constata come nella societa’ dell’informazione, tecnologicamente evoluta quale noi in Italia vogliamo reputarci – siamo ancora una volta fanalino di coda. E come la possibilita’ di migliorare sia sempre affidata al caso, alla conscenza fortuita, al passaparola casuale piuttosto che alla sistematica diffusione delle tecniche e delle informazioni. Che purtroppo avviene, si’: ma solo per le futilita’.

Cucina 2.0

Va tanto di moda in questi mesi darsi una verniciata di modernita’ aggiungendo un numero di versione a qualsiasi cosa: dopo il web2.0 gia’ in corsa verso il 3.0, eccolo superato da telco3.0 (lasciamo perdere) e da food2.0. In molti casi si tratta di sostanza (aggiunta), in altri di pura cosmesi/remix di elementi gia’ presenti per fornire nuove esperienze.
Le soluzioni descritte inquesto articolo del NY si inseriscono nel secondo filonede: nuove alchimie che qualche chef sta conducendo in cucina per cambiare forma e presentazioni agli ingredienti e ai prodotti: cosi’ la maionese viene congelata, o il tofu presentato a sferette.
food 2.0

Fa piacere ricordare che l’innovazione in cucina (… vabbe’, al bar) venne lanciata da una operazione della Lavazza con il cuoco spagnolo Adria’: l’espesso(tra l’altro, buono!)
espesso

Cani al guinzaglio

Mi piacciono gli animali, chi piu’ e chi meno, e tra i piu’ sicuramente i cani. Non sempre pero’ mi piacciono altrettanto i loro padroni: no, non stiamo parlando di chi accompagna quotidianamente la propria creatura al giro quotidiano del quartiere; ma di chi vede anche nel possesso della bestia un’estensione del proprio io e un modo di sopraffare e imporsi al prossimo.

“Stia tranquillo, non morde!”, “Cosa vuole che le faccia?”, e simili amenita’ vengono proferite dai possessori di molossi che liberi girano per i parchi e le vie cittadine – quando, non peggio, sono all’interno di locali.
Per cui, con questa sentenza della Cassazione,n.43390si riporta un po’ di buon senso visto che sta scarseggiando.

Portati dunque la creatura in giro, ma debitamente legata.

Odifreddi

Ieri sera siamo andati a sentire la seconda lettura di Piergiorgio Odifreddi su Einstein, al Circolo dei Lettoriin via Bogino.

Siamo arrivati prima delle otto, ora in cui hanno distribuito i biglietti per l’accesso alla sala della conferenza: aperitivino veloce in via Po, e poi alle 2101 avvio della conversazione di Odifreddi. Conosce bene la materia, e la espone bene (la volta scorsa e’ riuscito a passare ad un pubblico prevalentemente umanista e anzianotto i principi della meccanica quantista) con un ritmo e battute che alla rigorosita’ del tema e della esposizione aggiungono sapore. Si vede che gli piace esibirsi, farsi piacere e ricerca l’ammirazione del pubblico. Poi sbraca (quasi in maniera compulsiva, anche se si e’ limitato rispetto alle apparizioni televisive o alle incursioni librarie) sul tema della religione. Ma si sa, la perfezione non e’ di questo mondo 😉

Che faccia tosta.

La solita, mancata occasione per tacere e non collezionare l’ennesima figura da inetti: e’ di ieri la richiesta della “real” casa savoia di un indennizzo per gli anni di esilio e la restituzione dei beni confiscati loro dalla repubblica. Probabilmente qualcuno non si e’ accorto di come i tempi cambino; probabilmente qualcuno sta esaurando il proprio patrimonio (sperperato con chissa’ quali frivole e lussuriose compagnie?)

Spie e spioni

Le pratiche commerciali (e non solo quelle) cinesi si stanno sempre piu’ occidentalizzando: come
qui
menzionato, pare che la Cina stia conducendo azioni di spionaggio industriale agguerrite e tecnologicamente avanzate. Curioso come non si faccia menzione di Echelon, che oltre ad attivita’ di spionaggio e militari in funzione antiterrorismo (gia’, prima del fatidico 2001 – ha funzionato malino, no?) ha condotto anche attivita’ di controllo per imprese commerciali americane.

Energie prossime venture

Bellissimo post questo di Caravita oggi, che ha fatto un ottimo lavoro di sintesi sulle proposte di azione che Hillary Clinton ha steso nel proprio programma presidenziale – a cui rimando per non levare nulla dei commenti.

Dopo questi ultimi anni di oscurantismo, finalmente da piu’ parti negli USA stanno giungendo segnali di una (necessaria) voglia di rinnovamento, di guardare con serieta’ e al tempo stesso con fiducia verso il futuro: senza fare gli struzzi e ignorare le difficolta’ e i problemi, ma escogitando soluzioni e raccogliendo energie positive attorno a nuove mete.

E l’importante non e’ tanto il continuare a sognare, quanto il raccontare i sogni per realizzarli insieme: “I have a dream”.