I tesori dell’Afghanistan

Tesori Afghanistan
Ieri siamo andati a vedere quasi in zona cesarini la mostra “Afghanistan, i tesori ritrovati” al Museo di antichita’. Ne avevamo sentito parlare bene da amici che l’avevano gia’ visitata, e cosi’ in una fredda ma solare domenica di novembre siamo andati metterci pazientemente in coda per accedere alla mostra. Fanno infatti entrare pochi gruppi di persone per volta (le stanze, all’interno, non sono molte spaziose e si affollerebbero facilmente senza controlli) e l’attesa e’ comunque meritata: provenienti dal museo di Kabul (scampati alla furia distruggitrice del regime talebano) spille, monili, orecchini d’oro, una corona dorata “smontabile” (!) tutti facenti parti dei tesori che le popolazioni nomadi di duemila anni fa acquisivano al contatto con gli altri popoli (romani, greci, arabi). Bellissimi lavori: certo che questi nomadi sapevano si’ riconoscere e valutare il bello!

GMove RUN

gmoverun

Oggi c’e’ stata la GMOVErun, corsa organizzata da GM (no, non sono io!) e aperta ai partecipanti delle aziende presenti sul territorio. Occasione promozionale principe per farsi vedere, specialmente in vista dell’apertura del centro di ricerca presso il Politecnico – e occasione per rivaleggiare con la ex-partner Fiat 😉

Percorso campestre sugli 8km ricavato all’interno del parco Colonnetti,la gara ha visto partecipare sia atleti di discreta caratura (fatti arrivare in fretta e furia da filiali estere delle aziende piu’ importanti) sia tanti ragionieri con la pancetta (si, anche ingegneri e impiegati) che hanno partecipato per direttive aziendali… in molti casi senza passare il test del moribondo.

Caduta Alberi

In un blog che usa gli alberi e i giardini come metafora non poteva mancare la caduta di un albero! (beh, non era strettamente necessaria e volentieri se ne faceva a meno).

E cosi’ e’ stato nella realta’, ieri sera: mentre stavamo passeggiando verso la biblioteca di parco Rignon, all’improvisso un albero si e’ spezzato (!) a circa tre metri di altezza, e ha rovinato verso di noi. Ce ne siamo accorti, abbiamo iniziato a correre ma i nodosi rami ci hanno sferzato la schiena colpendoci alle spalle e sul capo buttandoci a terra.

albero parco rignon

Aiutati da gentilissimi passanti, ci siamo alzati e siamo riusciti ad uscire tra l’intrigo di fronde e rami, mentre sopraggiungevano l’ambulanza e i vigili.
E cosi’, oggi, siamo fermi a casa (non possiamo guidare) con due bei collari al collo da tenere per una decina di giorni. Si, potevamo evitarla ma… poteva anche andare mooolto peggio!

Nubifragio a Torino

Ieri sera sono uscito dall’ufficio con un po’ di pioggia cadente, diretto lungo Po per la penultima lezione di chitarra: niente di male, capita in questa pazza pazza stagione che qualche goccia di pioggia cada.

Man mano che procedevo verso il centro, il cielo si scuriva sempre di piu’, e qualche chicco di grandine (non grandicello, per fortuna) iniziava a cadere. Lungo corso regina margherita, oltre il rondo’ della forca, gia’ era quasi necessario stare in centro strada per non rimanere annacquati dal ristagno dell’acqua a bordo strada. Sul ponte Regina Margherita pero’ c’e’ stata l’apoteosi: traffico bloccato, pochi veicoli procedevano sotto una fitta coltre di spessa acqua.

Dal finestrino, si vedevano auto parcheggiate nel parco michelotti che gia’ avevano l’acqua a meta’ portiera: le autopompe dei vigili, in mezzo a corso Gabetti, bloccavano il traffico in corso casale, dove i cassonetti di immondizia fluivano seguendo il croso della corrente nel bel mezzo della carreggiata. E vedere scendere dalla collina, un torrente impetuoso, continuo di acqua marrone e’ stata la goccia che ha fatto “traboccare il vaso”: avanzato di pochi metri, ho fatto inversione a U e via verso via Po per la cena con amici.
Inutile dire, che dopo poco e’ tornato il sereno.

300 anni dopo l’assedio di Torino

Quasi al fotofinish, siamo andati prima che chiuda i battenti il prossimo tre giugno alla mostra sulla rievocazione del 300esimo anniversario dell’assedio francese di Torino del 1706.

In questa mattina uggiosa siamo stati fortunati perche’ a farci da cicerone abbiamo avuto una guida (Favetto) che ci ha guidati tra le sale espositve unendo con rara abilita’ competenza e passione. E cosi’ abbiamo trascorso due passando dai campi di battaglia alle corti d’Europa, apprendendo particolari sulle tecniche di utilizzo delle armi nel ‘700 e di costruzione delle fortificazioni militari.

Non ultimo, scoprendo come all’epoca le calzature dei soldati non avessero la distinzione tra calzata destra e sinistra: erano identiche, e solo con l’utilizzo prendevano poi la forma corretta del piede… Come sempre, la realta’ non e’ mai stata sempre identica a come la vediamo oggi.

Pioggia

Da domenica, con qualche intermittenza, sta piovendo su Torino, in citta’. Dopo questo inverno (dal punto di vista del calendario, non certo della stagione) secco e assolato, godiamoci queste _belle_ (si!) giornate di frescura e di pulizia dell’aria.

Insalata dell’Orto dei Ragazzi

insalata

Da circa un mese partecipo all’acquisto collettivo assieme a dei colleghi di ufficio degli ortaggi prodotti e venduti da una cooperativa della collina di Torino – denominata “L’Orto dei Ragazzi” (hanno un indirizzo di mail, qualche altra notizia qui).
Le consegne avvengono ogni settimana, con panieri da 3 o 6 kg contenti una selezione generosa di verdure, ortaggi stabilita dai ragazzi e dipendente dalla stagione e dal raccolto.
I prodotti sono genuini, senza trattamenti particolari – e si sente! Insalata, carciofi, porri, cipolle,… ciascuno con un sapore intenso, forte, gustoso – come da tempo non provavamo. Non c’e’ alcun confronto con i sapori piatti, uniformi degli ortaggi dei supermercati, o di molte bancarelle dei mercati. E il sapere che comprando da loro si aiuta anche il progetto di formazione e aiuto ai ragazzi che partecipano rende il tutto ancora piu’ genuino e saporito!

A picciridda

Ieri sera siamo andati a cena da “A’Picciridda”, presso Porta Palazzo. Siamo arrivati alle otto, il locale era gia’ pieno, per fortuna che avevamo gia’ prenotato cosi’ non abbiamo fatto coda.


Cucina siciliana, porzioni generose e di qualita’ con un prezzo ragionevole. Avendo ormai da qualche anno ottimi termini di confronto per la cucina siciliana, abbiamo apprezzato le classiche pasta alla Norma e pasta alle sarde, seguite da un ottimo fritto.


Unica nota dolente: l’impiego abbondante e a tappeto in ogni preparazione delle mandorle tritate. Sono buone, in certi piatti sono anche necessarie – peccato pero’ che si pensi di rendere la “sicilianita’” fornendone un sapore uniforme anche quando non necessario.

picciridda

Momix

momix
Ieri sera siamo andati a vedere lo spettacolo dei Momix “Moon flower moon” al Teatro Alfieri. Entusiasmante! Si rimane per due ore a osservare incantati le evoluzioni dei ballerini, in tute nere con linee gialle fluorescenti, che nelle composizioni volanti di corpi e movimenti vincono la sfida con la gravita’, rimanendo a mezz’aria e compiendo movimenti che vanno oltre i limiti di noi normali umani. Un sogno, bellissimo: e il superamento dei limiti, verso una nuova frontiera di cio’ che e’ possibile fare con il corpo.