Vita e Brevetti

Due articoli che giungono da fonti diversi su due aspetti complementari che vedono al centro il tema dei brevetti e della vita.

Dan Gillmore riprende un articolo del WSJ (che non e’ l’ultimo giornaletto di quartiere) in cui si sollevano sospetti pesanti (ma direi quasi ovvi…se il profitto e’ la sola regola prima della societa’ attuale) sull’atteggiamento della Roche, che ha dichiarato tempi lunghi di produzione (proprio quando tutti i governi stanno facendo prenotazioni, in modo che chi arriva prima/paga di piu’ si accaparra le prime forniture) quando poi risulta invece che i tempi sarebbero di molto inferiori. E di come il governo statunitense intenda innanzitutto tutelare la proprieta’ intellettuale di chi i vaccini produce.

E quindi, come conclude il pezzo: The Bush administration will defend patents before it defends your life.

E poi questo pezzo del National Geographic: da uno studio risulta che circa il 20% delle sequenze genetiche del DNA umano siano gia’ state brevettate – come se qualcuno avesse inventato qualcosa! Di fatto, hanno solo scoperto cosa la Natura ha fatto in millenni di selezione, e ci hanno messo sopra il cartellino di “proprieta’ privata”. Male, molto male.

Declaration of InDRMpendence

Magistrale questo articolo� Declaration of InDRMpendence | Between the Lines | ZDNet.com che solleva il punto sui diritti lesi di chi acquista musica coperta dagli attuali sistemi di DRM. Che vengano tutelati i diritti degli autori, dei compositori e di chi distribuisce con equita’ e’ giusto – ma i diritti dei consumatori devono essere altrettanto tutelati. Non e’ possibile che le policy di copia vengano arbitrariamente cambiate unilateralmente dopo un acquisto, che si debba riacquistare N volte la stessa canzone se N sono i supporti attraverso cui ascoltarla (Itunes, il player dell’automobile, il pc di casa, lo stereo di casa, il pc di ufficio…). A tirare troppo, la cinghia si strappa: e prima noi consumatori ci ricorderemo dell’immenso potere che abbiamo meglio sara’. Libero mercato significa anche liberta’ di NON acquistare, no?

Il medio evo dell’innovazione

In questi tempi si fa un gran parlare di ricerca e _innovazione_. A questo proposito, questo articolo New Scientist Breaking News – Entering a dark age of innovation propone una seducente tesi controcorrente: paragonando lo sviluppo tecnologico ad un albero, i rami principali coprono i campi principali di ricerca (telco, bio, trasporti, energia,…). L’innovazione attuale sta coprendo i rami secondari, i rametti e le foglie ma … vi sono ancora rami importanti da scoprire?
You have the trunk and major branches, covering major fields like transportation or the generation of energy.Right now we are filling out the minor branches and twigs and leaves. The major question is, are there any major branches left to discover? My feeling is we’ve discovered most of the major branches on the tree of technology.”

Cambio Tecnologico

E’ passato un po’ di tempo dai primi post, piu’ frequenti in certi momenti e piu’ rari in altri. Finora ho utilizzato con soddisfazione un sistema basato su XML, ma mi sono accorto che non ho il tempo per estenderlo come vorrei – in particolare per inserire i commenti dei (1?) lettori. Per questo passo ad una piattaforma commerciale, che mi permette comunque di mantenere un discreto controllo sul formato dei miei post.
Buona scrittura, dunque!

Passaparola

Stimolante questo articolo su Wired, dove si evidenzia come anche nel mondo digitale si stia manifestendo l’effetto del passaparola digitale. A differenza di quello reale, che parte dalla cerchia di amici e conoscenti (la propria rete sociale), questo si basa molto sulla disponibilita’ real time di indicazioni provenienti da sconosciuti, allargando comunque la nostra sfera virtuale fino ad includervi le loro indicazioni.

Many of our assumptions about popular taste are actually artifacts of poor supply-and-demand matching – a market response to inefficient distribution.

Don’t call me … never!

Da Cnn di ieri: la corte suprema americana ha respinto il ricorso delle societa’ di telemarketing volto ad eliminare le liste con i nominativi di chi non intende essere disturbato per la pubblicita’. Un piccolo grande passo.

Assurdo il motivo della richiesta dei pubblicitari, secondo cui tali liste avrebbero violato il loro “presunto” diritto alla libera espressione…

Nanotecnologie al lavoro

Calzini inodori
Un’applicazione di tutti i giorni finalmente per le nuove nanotecnologie: un paio di calzini che ingloba nanoparticelle (<100nm) di oro e argento, che impediscono la crescita della flora batterica causa del “parfum de fromage” che molte volte si leva dalle estremita’. Commercializzazione prevista per l’anno prossimo.

Foto digitali

Sono a casetta a catalogare le foto fatte questa estate in Venezuela. Ho trovato un tool fantastico, IMatch, che gestisce migliaia di foto, con assegnazione dinamica delle categorie, gestione EXIF, import/export schema in XML, e programmabile in Visual Basic-like . Un MUST !

India

La memoria dell’elefante

Da un po’ di mesi leggo con una certa regolarita’ il blog di Beppe Caravita, acuto e attento commentatore di tendenze sociali e politiche in corso, piroettante come i napoletani sanno essere. Questa mattina ho trovato una interessante analisi sulla crescita dell’India, trainata dal motore tecnologico moderno dell’IT con tassi di crescita del +30% annui, ma che si fonda sulla cultura millenaria di calma, saggezza e serenita’ dell’ _elefante_…

E noi, quale cultura possiamo contrapporre? In questi tempi si sta sistematicamente distruggendo l’ecosistema sociale di solidarieta’, mutuo rapporto fra generazioni e fra classi in nome di un falso “liberi tutti!” che non fara’ altro che accelerare il nostro declino, cancellando in pochi anni i secoli di educazione e benessere sociale raggiunti. Non penso che avverra’, siamo in molti a pensare che alternative esistano: sara’ il tempo anche per noi di riscoprire i tempi, le pause e il pensiero positivo dell’Elefante.

..Oggi invece succede che l’umanita’, messa in moto la ruota rapida della microelettronica, della tecnologia dell’intelligenza imprigionata nel silicio e cumulativa, scopre la potenza del pensiero dell’Elefante. Calmo, sereno, continuo, incrementale, umile, costantemente semplificante ma allo stesso tempo comunicativo, secondo i canoni di quella via di mezzo, di quel buon senso operativo che un concittadino indiano del 500 avanti Cristo per la prima volta comunico’ al mondo, e con parole semplici e ispirate.