Libro: Un uomo

Una lettura intensa, tra le pieghe di un tragico amore, di due destini che si incrociano, di uno spirito libero a tratti eroico a tratti insopportabilmente bambino e narcisista, di una nazione a noi vicina che in tempi prossimi ha vissuto l’oppressione della dittatura.

FALLACI - Un uomo

Numerose sono le pagine con le pieghe per ricordare un pezzo che mi ha colpito. Man mano verranno riportate e riprese – anche (e soprattutto) per mia memoria.

Inizio con le osservazioni che vengono fatte a Panagulis dai suoi amici riprendendo tesi del filosofo Bertrand Russell: e che, con qualche modifica, ben si possono adattare sia ai fatti di terrorismo presenti e passati in Italia, sia ad una buona parte della nostra classe politica, che al fragore delle bombe preferisce il frastuono delle vuote dichiarazioni stampa.


I gesti spettacolari, gli eroismi privati, non incidono mai sulla realta’: sono manifestazioni di orgoglio individuale e superficiale,
romanticismi affini a se stessi proprio perche’ restano chiusi entro i confini dell’eccezionalita’.
Purtroppo i greci ne erano maestri, v’era anche un saggio di Bertrand Russell sull’argomento e ebbene: Russell sosteneva che i cittadini della
polis greca erano animati da un patriottismo primitivo, cioe’ imprudente e non saggio. La forza delle loro passioni conduceva si’ a successi
personali ma tali successi non giovavano all’intera polis,e, a conti fatti, erano simboli di incapacita’ politica.